Gioia è la prima parola che il Vangelo della festa liturgica dell’Immacolata Concezione ci consegna. Il termine greco “Χαῖρε” significa: “sii lieta, sii felice Maria”. Non è un saluto rispettoso, ma un invito, quasi un ordine: rallegrati! Esulta, gioisci: sei piena di grazia. Dio si è chinato su di te, Dio ha posto in te il suo cuore. Dio ti ha concesso un dono straordinario! Un invito alla gioia apre il cristianesimo, prepara il primo atto di fede cristiana e ripete che credere in Dio è, innanzitutto, una gioia, una felicità per l’umanità. Il primo Vangelo, dunque, è una lieta notizia. L’angelo non dice a Maria “fai questo o quello, ascolta, prega, vai”, ma semplicemente: “gioisci! Sii felice Maria, perché non c’è nulla di più importante dell’incontro d’amore con Dio”.
“Piena di grazia”
La parola “grazia”, che ha fatto scorrere fiumi di inchiostro, deriva dal verbo greco “κεχαριτω”, che indica il chinarsi amoroso di Dio, il venire di Dio che porta pienezza. È come se l’angelo dicesse a Maria: “Tu sei amata, teneramente, gratuitamente, per sempre”. Come scrive un autore spirituale: “il nome di Maria è amata per sempre, e la sua funzione nella vita della Chiesa è di ricordare nel suo stesso nome che porta gioia”. Maria ci ricorda che la vita di fede non è scandita dal verbo “dovere”, ma dal verbo “accogliere”: la fede si accoglie e la gioia dell’incontro con Dio va abitata. La sorgente di ogni dono è la grazia (χαρις) di Dio, ossia la sua bontà, misericordia e tenerezza, apparse nel “nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo” (Tt 2,13). Il Dio che si avvicina a Maria, attraverso l’Angelo, è lo stesso che si fa prossimo a ogni uomo attraverso Gesù Cristo, rendendolo amabile e, mediante lo Spirito, lo rigenera e lo rende una creatura nuova, aperta alla vita eterna e alle opere buone (Tt 3,5-6). La contemplazione di Maria “piena di grazia” conduce al cuore del messaggio biblico racchiuso in Lc 1,28: il volto sorprendente di un Dio amico che passa facendo grazia, mosso da una pietà tenerissima e sconfinata, “che ricompone ogni cosa in bellezza”.
“Il Signore è con te”
Questo è il nome di Dio. L’ultima parola di Gesù riprende la prima parola dell’Angelo: “Io sarò con voi fino alla fine dei giorni” (Mt 28,20). Il nome di Dio è “io sono con te”. Come dice un autore spirituale: “La discesa dello Spirito in Maria e nella Chiesa è il concretizzarsi dell’espressione ‘il Signore è con te – con voi’, affinché il sogno di Dio diventi realtà”. Nello Spirito Santo Maria darà alla luce il Figlio e, nello Spirito, la Chiesa lo annuncerà in ogni angolo della terra.
Il vostro parroco, don Giovanni