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Io sono fatto di tutto ciò che ho visto

Vallecrosia 4, 5 e 6 gennaio – Adolescenti e 18/19enni
“The things that I see, I can look at what He gave me! And He´s gonna show me even more than I see.”

(Le cose che vedo: posso guardare a ciò che Lui mi ha dato, ed Egli mi mostrerà ancora di più di ciò che vedo.)

Le parole del canto “The things that I see”, dedicato al miracolo del cieco nato, ci hanno accompagnato nei tre giorni passati a Vallecrosia, in Liguria. Una “vacanzina” organizzata dal nostro oratorio per adolescenti e 18/19enni durante la quale la bellezza che ha riempito i nostri occhi è stata davvero tanta.

Partiti da Milano la mattina del 4 gennaio abbiamo inizialmente raggiunto la cittadina francese di Vence, nel dipartimento Alpi Marittime. Qui, dopo una fugace visita alla Cattedrale di Nostra Signora della Natività, abbiamo raggiunto la nostra principale meta: la Chapelle du Saint-Marie du Rosaire (Cappella di Santa Maria del Rosario), un luogo di preghiera progettato e decorato da Henri Matisse per i frati e le suore dell’ordine domenicano. Un’opera che per l’artista transalpino ha questo significato: “Il compimento di tutta una vita di lavoro e la fioritura di uno sforzo enorme, sincero e difficile. Non è un lavoro che io ho scelto, ma un lavoro per il quale sono stato scelto dal destino sul finire della mia strada.”

La Cappella è, nella sua sublime semplicità, di una bellezza disarmante. La luce e i colori delle sue vetrate non trasmettono altro che stupore. Le ceramiche che rappresentano San Domenico, la Vergine ed il Bambino e le scene della Via Crucis lasciano meravigliati per i tratti chiari. Matisse, che ha lavorato a questo luogo negli ultimi anni della sua vita, quando la malattia l’aveva già costretto su una sedia a rotelle, lo considera “il risultato di tutta una vita consacrata alla ricerca della verità”.

Lasciata la Francia, abbiamo raggiunto la casa dei Salesiani di Vallecrosia, dove siamo stati fino al giorno dell’Epifania. Nei giorni trascorsi lì, partendo da ciò che avevamo visto e sentito a Vence, leggendo alcuni scritti dello stesso Matisse e altre provocazioni, abbiamo tutti riflettuto su come stiamo e su come stare davanti alla realtà, con tutte le sue sfaccettature, davanti ai momenti di gioia ma anche a quelli di dolore. “Come posso stare davanti al dramma anche quando sono consapevole che Dio lo condivide?” “Matisse insegna a reagire di fronte alle difficoltà con creatività, come a me non sarebbe venuto in mente di fare…” Le domande e le affermazioni nate a ragazzi e ragazze sono state molte.

“Posso guardare a ciò che Lui mi ha dato”, dicono le parole che abbiamo cantato in quei giorni, “Io sono fatto di tutto ciò che ho visto” ci ha detto Matisse: il nostro percorso di Fede, la nostra personale ricerca della Verità, non hanno certo raggiunto il loro compimento in questi tre giorni a Vallecrosia ma, sicuramente, possono rappresentare un tassello importante per la crescita di ognuno di noi. Come un prezioso pezzo di una vetrata, come un’insostituibile piastrella di ceramica.

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