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Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna? | Settimanale 29 settembre 2024

Ci sono domande autentiche, e poi ci sono domande retoriche. Le prime conducono alla verità, le seconde invece sono solo modi per cercare di avere sempre ragione.

 

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La bellissima domanda che viene posta a Gesù ha il difetto di essere stata posta per metterlo alla prova e non per trovare la verità. Per questo Gesù risponde domandando a sua volta quello che c’è scritto nella Legge. “Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». Il dottore della legge che ha interrogato Gesù chiede ulteriori spiegazioni perché vuole giustificarsi, ma imprevedibilmente si ritrova con una spiegazione che gli cambia completamente prospettiva.

È così che nasce la parabola del buon Samaritano, per dare spiegazioni a un uomo insincero e che non cerca affatto la verità, ma vuole solo mettere in difficoltà Gesù. Ciò che conta, però, è che quello che spiega Gesù nella parabola è davvero una mappa da seguire per comprendere in pratica che cosa sia l’amore.

La scena è semplice: un uomo ha una brutta esperienza con dei briganti. Lo derubano, lo picchiano e lo lasciano mezzo morto a terra. Passano prima un sacerdote e poi un levita, ma tirano dritto senza fermarsi. Invece un Samaritano passando si ferma, lo soccorre, lo carica sul suo giumento, lo porta in una locanda, paga per lui.

Cari parrocchiani, qui sta la grande lezione di questa pagina di Vangelo: l’amore è il contrario dell’indifferenza. L’amore è compromissione con la vita di chi incrociamo sulla nostra via.

L’amore non è riconoscere il prossimo ma farsi prossimi, diventare noi ciò che cerchiamo negli altri. Lasciamo circolare nel nostro cuore e nella vita della nostra Parrocchia i verbi che il Vangelo di questa domenica ci propone: vedere, avere compassione, fermarsi, farsi vicino, fasciare, caricarsi…

Il pellegrinaggio Parrocchiale di apertura dell’anno pastorale al santuario della Madonna del Bosco a Imbersago, è un segno vivo e semplice della necessaria bellezza di camminare insieme, portando i pesi gli uni degli altri, dentro relazioni evangeliche e consapevoli che il contrario dell’amore non è l’odio, ma l’indifferenza.

Impegniamoci tutti insieme perché la nostra comunità cristiana sia sempre di più un luogo dove educare alla fede e alla fraternità, alla bellezza dell’amicizia, all’audacia della solidarietà!

Costruiamo una comunità cristiana ogni giorno sempre più compassionevole, capace in questo an- no giubilare di curare in modo particolare la riconciliazione e la misericordia, conformandoci al cuore di Cristo!

Il vostro parroco, don Giovanni

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